giovedì 25 aprile 2013

Fiera agricola nella Bassa Bergamasca, un'occasione per fare il punto della situazione

La 32a fiera agricola che si svolge fino a domenica 28 aprile a Treviglio (BG), importante appuntamento per tutti i lavoratori del settore sin dal 1981, riunisce il panorama agricolo bergamasco e cremasco. Su 14.000 mq di area espositiva sono previsti 120 espositori, e nei cinque giorni di apertura si avvicendano quattro mostre ufficiali: quelle provinciali della razza bruna e frisona, quella del coniglio riproduttore e quella dei suini.

Il programma, inoltre, prevede dibattiti, proposte, ecc, e questa occasione viene sicuramente utilizzata anche per fare il punto della situazione sullo stato del settore agricolo nella bergamasca in questo momento non molto roseo.

Questi primi mesi del 2013, infatti, con il freddo prolungato e le copiose piogge, hanno rallentato tutte le operazioni di aratura e di semina, e quello che prospetta la Confai è una perdita fino al 20% della produzione destinata alla vendita; inoltre, la direttiva comunitaria sui nitrati ha impedito lo spandimento dei liquami sui terreni, con conseguente impossibilità  di diserbo degli stessi. E' possibile che, per ovviare a questi ritardi, gli agricoltori decidano la semina di mais più precoce, con un ciclo di vita più rapido, ma che ha una resa di molto inferiore a quella del mais seminato in condizioni atmosferiche ottimali.

Infine, le condizioni meteo favoriscono purtroppo la crescita della diabrotica, il coleottero di origine americana che è il maggiore distruttore delle colture di mais.

Le preoccupazioni per il raccolto di quest'anno si aggiungono a quelle relative alla riforma PAC - Politica Agricola Comune - per il periodo tra il 2014 ed il 2020, votata recentemente dal parlamento europeo, e non possiamo dimenticare che nel 2015 verrà  interrotto il regime delle quote latte. La paura è che questo favorisca un ingresso senza limiti del latte tedesco nel mercato italiano.

Tante aziende agricole hanno deciso di conseguenza di non dipendere solo dalla coltivazione e dall'allevamento, diversificando le proprie attività : ecco che nascono sempre più fattorie didattiche, agriturismi, agricampeggi. C'è chi si specializza in coltivazioni biologiche e biodinamiche (che, purtroppo, la riforma PAC non incentiva per niente), chi punta sul commercio dei prodotti in mercatini agricoli e nei circuiti GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), chi si inventa attività particolari come l'adozione di alberi da frutto, ecc.

Ci uniamo alle speranze degli agricoltori, bergamaschi e non, perché il nuovo governo abbia un occhio di riguardo nei confronti di questa categoria di lavoratori spesso bistrattati e dimenticati, nonostante siano indispensabili.

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