giovedì 25 aprile 2013

Escursioni nelle Orobie: il Rifugio Curò


Anche se guardando fuori dalla finestra a volte non si direbbe, è da qualche settimana iniziata la primavera; con essa è partito un conto alla rovescia caro agli appassionati di montagna: tra maggio e giugno, infatti, ci saranno le riaperture dei vari rifugi.
Uno di questi, tra i più celebri e grandi della bergamasca, è il Rifugio Curò.
Situato sul lago artificiale del Barbellino fin dal 1915, prende il nome dall'ing. Antonio Curò, il presidente del CAI di Bergamo nel 1886, quando il primo rifugio Curò venne costruito (già, perchè quello odierno in realtà è il terzo edificio eretto dal CAI).
Fa parte del Sentiero delle Orobie Orientali (è la sesta tappa), ed è anche il punto di partenza del Sentiero naturalistico Antonio Curò, che termina a Passo del Vivione, seguendo un tracciato bellico mai del tutto utilizzato.
Al rifugio si può arrivare dall'abitato di Valbondione (BG): una camminata di circa due ore con 900 metri di dislivello, molto conosciuta dagli appassionati perchè permette di ammirare le Cascate del Serio, nei giorni di apertura della diga di proprietà dell'Enel.
Le Cascate, con i loro 315 metri di triplice salto sono le più alte d'Italia, e le seconde in Europa; sono visibili circa cinque volte l'anno nel periodo tra luglio ed ottobre, e solitamente anche in un'apertura notturna molto suggestiva.
Il rifugio ha un centinaio di posti letto, e prevede la possibilità di gustarsi qualche piatto tipico bergamasco, magari accompagnato da salumi e formaggi.
Se, dopo esservi rifocillati, sarete ancora in vena di camminare, segnaliamo il sentiero di circa un'ora per il Lago Naturale: lo spettacolo all'arrivo vi lascerà a bocca aperta. Un anfiteatro composto da montagne spesso innevate anche d'estate le cui acque piovane confluiscono nel lago, che ha un colore intenso. Se siete fortunati potrete vedere anche stambecchi, falchi e le simpatiche marmotte, con il loro fischio caratteristico.

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